Durante il seminario di politica finanziaria di quest’anno, tenutosi a Bulle e a Charmey (FR), le Commissioni delle finanze del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati si sono occupate delle sfide legate all’approvvigionamento energetico, svolgendo un’analisi della situazione attuale, delle prospettive e dei rischi. In particolare, sono state discusse le questioni concernenti il finanziamento della svolta energetica e le conseguenze economiche e finanziarie derivanti da una penuria di energia.

La situazione in Europa per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico sta diventando sempre più critica e la Svizzera ne è direttamente coinvolta. Attualmente stiamo vivendo la prima crisi energetica a livello globale. L’Europa è l’epicentro di questa crisi. Settimana scorsa il Consiglio federale ha suonato il campanello d’allarme (cfr. comunicato del 29.6.2022), avvertendo che è necessario prepararsi in vista di un’eventuale penuria, soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di gas. In occasione della sua annuale conferenza stampa (cfr. comunicato del 2.6.2022), la Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) aveva inoltre rilevato che la situazione dell’approvvigionamento energetico per il prossimo inverno rimane incerta. Le tensioni sui mercati generate dalle conseguenze della guerra in Ucraina fanno temere anche un aumento futuro delle tariffe dell’elettricità. Le ripercussioni sociali ed economiche potrebbero essere molto importanti.

In materia di approvvigionamento, la guerra in Ucraina e le relative conseguenze prodotte sul mercato dell’energia hanno improvvisamente stravolto una situazione che già presentava diversi punti deboli. L’interruzione dei negoziati sull’accordo quadro con l’UE aveva infatti reso più incerta la conclusione di un accordo sull’elettricità. L’assenza di un tale accordo mette in pericolo la stabilità della rete elettrica. Inoltre, l’uscita dal nucleare e l’abbandono progressivo delle energie fossili creano un deficit nell’approvvigionamento energetico che deve essere colmato con altri mezzi, principalmente attraverso lo sviluppo delle energie rinnovabili, possibilmente indigene.

Panoramica della situazione energetica in Svizzera

Nel corso della prima parte del seminario, le Commissioni delle finanze hanno avuto modo di ascoltare le relazioni di Benoît Revaz, direttore dell’Ufficio federale dell’energia, e di Nadine Brauchli, responsabile del settore energia presso l’Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES). Al di là delle attuali difficoltà legate alle ripercussioni della guerra in Ucraina, le commissioni hanno discusso sulle strategie atte a garantire l’approvvigionamento energetico nel medio e nel lungo termine. La decarbonizzazione e l’elettrificazione della società genereranno un fabbisogno energetico che dovrà essere soddisfatto attraverso un aumento massiccio della produzione indigena di elettricità proveniente da fonti rinnovabili. Tutto questo esige però un intervento rapido, tale da consentire la costruzione delle necessarie infrastrutture e da favorire la collaborazione internazionale anche nel settore della ricerca, ciò che permetterà anche di ridurre la dipendenza della Svizzera dall’estero. In quest’ambito, l’integrazione nel sistema energetico europeo svolgerà un ruolo fondamentale.

Svolta energetica: possibilità tecniche e finanziamento

Il secondo blocco tematico della giornata era dedicato alle prospettive che si delineano nel settore dell’approvvigionamento energetico. Yasmine Calisesi, direttrice operativa dell’Energy Centre del Politecnico federale di Losanna, ha illustrato qual è il potenziale delle energie indigene in Svizzera. Tenendo conto della prevista riduzione dei consumi, il potenziale indigeno in Svizzera sarebbe matematicamente sufficiente a coprire l’intero fabbisogno di energia finale. Attualmente questo potenziale è nettamente sottoutilizzato.
Frank Krysiak, professore di economia ambientale all’Università di Basilea, ha presentato i problemi e le idee legate al finanziamento della transizione energetica, illustrando anche gli insegnamenti che se ne possono trarre.

I rischi legati all’approvvigionamento energetico

Nell’ultima parte del seminario, le Commissioni delle finanze hanno discusso dei rischi legati all’approvvigionamento energetico in seguito alla presentazione della problematica da parte dell’ex direttore della Commissione federale dell’energia elettrica, Renato Tami. In base all’analisi nazionale dei rischi correlati a catastrofi e situazioni d’emergenza, il maggior rischio per la Svizzera è la penuria di elettricità. Sussistono numerosi fattori di rischio di natura tecnica o commerciale, che peraltro possono derivare dalle scelte di politica energetica, per esempio in caso di forte dipendenza dall’estero. Le conseguenze economico-finanziarie legate a una penuria energetica sarebbero enormi. Al fine di prevenire rischi di questo tipo, la priorità andrebbe attribuita allo sviluppo delle capacità di produzione indigene.

Utilizzazione di energie indigene: visita alla centrale termica di Pra Bosson

A margine del seminario, i partecipanti hanno visitato la centrale termica dell’azienda Gruyère Energie SA, situata nella zona di Pra Bosson a La Tour-de-Trême. Questo sistema di teleriscaldamento di ultima generazione è interamente alimentato da legname della regione, una risorsa rinnovabile e indigena. La produzione di calore consente di coprire il fabbisogno di circa 8000 economie domestiche.

Presieduto dalla consigliera agli Stati Johanna Gapany (PLR, FR), il seminario di politica finanziaria delle CdF si è tenuto a Bulle il 4 luglio 2022. È consuetudine che questo seminario si tenga nel Cantone del/la presidente della Commissione incaricata della sua organizzazione. Questo genere di seminario offre altresì l’opportunità di incontrare le autorità del Cantone ospitante. Le CdF sono state accolte dal sindaco di Bulle, Jacques Morand, che ha rivolto ai convenuti parole di benvenuto. Le Commissioni hanno inoltre partecipato a una cena in comune con il presidente del Consiglio di Stato friburghese, Olivier Curty, e il consigliere di Stato Jean-Pierre Siggen.